giovedì 14 novembre 2013

descrizione del caso

Format – descrizione del caso
PON DIDATEC corso Avanzato A.s. 2012/2013
Tutor
Roberto Di Lella

Corsista
Di Luise Maddalena


Descrizione del contesto

Nella  scuola si evidenzia sempre di più l’uso di una didattica tradizionalmente trasmissiva che non permette di valorizzare i diversi stili di apprendimento. Si sente perciò sempre più forte la necessità di rendere gli alunni protagonisti del proprio sapere, capaci di creare la propria conoscenza, di porsi domande e  cercare risposte.
L’inserimento poi nella classe di alunni diversamente abili, non fa che accrescere il bisogno di un ambiente di apprendimento inteso come luogo  dove ogni ragazzo può comunicare e raggiungere le competenze in maniera personalizzata ed attiva, promuovendo e valorizzando così le diverse abilità.
La classe I Sezione C è composta da 20  alunni, 12 maschi e 8 femmine, tutti regolarmente frequentanti, tranne uno che   frequenta saltuariamente e un altro  che non frequenta dall’inizio dell’anno; di questi un alunno diversamente abile Yerou  Kaddur, seguito dal docente di sostegno per 9 ore settimanali

Quadro sintetico sugli studenti
La scolaresca si presenta all’inizio dell’anno scolastico alquanto eterogenea circa il possesso dei prerequisiti culturali, cognitivi e linguistici specifici. Si rileva , inoltre,  l’ambiente socio-familiare di provenienza e  il  livello culturale della classe , che è medio-basso e si tiene conto delle scarse sollecitazioni culturali,  in relazione al possesso dei prerequisiti. A tal proposito la si divide in tre fasce di livello:

  • Un gruppo di alunni evidenzia buone capacità intellettive e un impegno discreto e adeguato alle loro capacità.
  • Un cospicuo gruppo, invece, possiede  una sufficiente capacità di comprensione e di rielaborazione dei messaggi; sempre guidati dal docente nell’esecuzione del lavoro scolastico.
  • La restante parte della scolaresca presenta, infine, una preparazione alquanto lacunosa, difficoltà di comprensione e di rielaborazione dei testi scritti, necessitando la guida costante del docente.


Metodologie e risorse abitualmente utilizzate
La docente raggiunge  gli obiettivi educativo-didattici programmati attraverso le seguenti metodologie:
  • Metodologia della ricerca, dell’analisi e della riflessione.
  • Metodologia dell’esperienza, per stimolare l’interesse e la conoscenza, tramite lavori di gruppo, attività di laboratorio ecc.



Il setting tecnologico
Per l’attività sono stati utilizzati vari ambienti della scuola: la classe, nella quale è installata una LIM,   il laboratorio multimediale  con un efficace collegamento alla rete Internet e alla rete locale.
Macchine digitali, software di presentazione hanno completato il setting tecnologico.
Descrizione della situazione di partenza
Il mio caso vede come protagonisti diversi attori: me stessa, docente di italiano, storia , geografia, cittadinanza e costituzione nella scuola secondaria di primo grado” VI Circolo didattico- Impastato succursale” di Giugliano(Na), alunni di una classe prima    e soprattutto Kaddur , un ragazzo  straniero, di nazionalità  marocchina. La storia comincia appunto all’inizio del  primo  quadrimestre quando nella mia classe arriva Kaddur , un ragazzo  di undici  anni,  che  non comprendeva e non parlava bene  italiano. All’inizio era una situazione difficile da gestire: Kaddur era sempre triste e isolato. Anche i tentativi dei compagni di inserirlo nel gruppo, si rivelavano inefficaci. Occorreva fare qualcosa per motivarlo  all’apprendimento della Lingua italiana e delle altre discipline, rendere la sua partecipazione più attiva e soprattutto facilitare l’inserimento nel gruppo classe. In questo periodo la classe era impegnata a seguire un percorso di italiano per la scoperta del regno della fiaba.  Il mio intento  prevedeva  la lettura e  la presentazione delle caratteristiche della fiaba,  della funzione sociale- letterale del genere e della  sua evoluzione.

Obiettivi di apprendimento

Conoscere e riconoscere le caratteristiche   della fiaba.
Riferire/riscrivere un testo di genere fiabesco.
Utilizzare spunti narrativi a scopo creativo per inventare  fiabe.
Riflettere sulle somiglianze/diversità all’interno delle fiabe europee ed extraeuropee.
Cogliere il valore culturale e sociale  della fiaba.
Conoscere alcuni tra i principali autori del genere fiabesco.
Realizzare presentazioni di Power Point  per illustrare le sequenze di fiabe classiche o inventate.

Descrizione dell’attività

 PRIMA FASE:  La professoressa, dopo aver illustrato, sulla LIM una scheda sulle caratteristiche del genere fiabesco, ha somministrato alla classe un mixer di fiabe, con l’intento didattico di farne estrapolare al gruppo classe i titoli.


Descrizione: http://ts2.mm.bing.net/th?id=H.4972916167608477&pid=15.1&H=160&W=115Descrizione: http://ts4.mm.bing.net/th?id=H.4944011045372499&pid=15.1&H=158&W=160Descrizione: http://ts3.mm.bing.net/th?id=H.4740936416756298&pid=15.1&H=120&W=160

La nonna smemorata


__ La nonna di Carlo è molto vecchia e conosce tante fiabe, però, a causa dell’età fa molta confusione nel raccontarle.

“Cera una volta in un bosco un riccio… con gli stivali, che non trovava più la casetta di Biancaneve e i sette nani.
Ad un certo punto il riccio entra i una casetta e trova la tavola apparecchiata con una bara di cristallo. Da chi? ….Dai tre porcellini…! Dopo aver mangiato il riccio si addormenta. Intanto tornano i padroni di casa: Cappuccetto Rosso, il lupo ed il cacciatore.
Dopo un po’ arrivano anche …Hansel e Gretel accompagnati da tre orsi. Ma ecco ad un tratto apparire la …strega.
La strega è la matrigna di …di…Cenerentola, che alla vista di tanti personaggi che non conosce fugge spaventata, perdendo la …borsetta?...o era la maglietta? O forse la …scarpetta?”

Povera nonna che confusione aiutatela a trovare quali titoli di fiabe si nascondono nel suo confuso racconto.

SECONDA FASE:  L’individuazione dei titoli delle fiabe ha suscitato molto interesse ed entusiasmo, tanto da indurre la docente a proseguire il lavoro, con una ulteriore scheda iconografica, che ha come scopo l’individuazione di famose fiabe.


 Nell’immagine sotto sono disegnati i protagonisti di sette fiabe famose, li riconosci tutti?

(Cappuccetto Rosso e il Lupo, La sirenetta Ariel, Pinocchio, Biancaneve e i sette nani. Pollicino, I tre porcellini. Il gatto con gli stivali, Hansel e Gretel)
Per coinvolgere Kaddur , la docente lo stimola al racconto di una fiaba delle sue origini; infatti  l’alunno racconta alla classe una fiaba che la mamma gli leggeva quando ero in  Marocco:

HAINA


Una bellissima ragazza di nome Haina, fidanzata con un bel giovane del suo paese, un giorno andò a far legna nel bosco con le sue amiche.
Mentre raccoglieva i rami secchi, vide, per terra, tra le foglie, un mortaio d'oro; pensò subito di prenderlo perché era bellissimo e prezioso e lo mise da parte per portarlo a casa, pensava di venderlo e ricavarne tanti soldi.
Quando fu l'ora di andare a casa, lo prese e si accorse che era molto pesante, s'incamminò, ma faceva fatica a tenere il passo delle sue amiche; esse la consigliarono di lasciarlo stare, ma lei a tutti costi lo volle portare con sé. Rimase sempre più indietro e, ad un certo punto, non vide più nessuno e si trovò sola. A questo punto uscì dal mortaio un diavolo che le disse di volerla sposare e le ordinò di seguirlo nella sua casa tra le montagne.
Quando il fidanzato si accorse che non era tornata con le sue amiche, partì alla sua ricerca, ma di lei, nel bosco non c'era alcuna traccia.
Camminò in tutte le direzioni finché arrivò alle montagne dei sette colori e chiese alla prima montagna se avesse visto la sua ragazza, ma questa rispose di no. Poi chiese alla seconda e poi alla terza e così via, ma né la montagna gialla, né quella arancione, né quella rossa, né quelle di altri colori avevano notizie da dargli. Finalmente arrivò dalla montagna marrone che gli disse che la sua ragazza era a casa del diavolo, nella montagna nera, soggiunse però che se il diavolo l'avesse riconosciuto, l'avrebbe mangiato.
Allora il giovane prese una pelle di mucca e si camuffò per non farsi riconoscere ed entrò nella montagna nera.
Vide che la ragazza stava pettinando i capelli del diavolo: uscì nuovamente e ritornò dalla montagna marrone.
Questa gli consigliò di prendere tanto sale e un ago; infatti il diavolo non sopportava il sale e con l'ago l'avrebbe ucciso.
Il giovane tornò nella montagna nera e vide che il diavolo si era addormentato, allora gli buttò del sale negli occhi, prese la ragazza e fuggì.
Quando il diavolo si svegliò, sentì gli occhi bruciare e urlò dal dolore, poi si accorse che non c'era più la ragazza e corse all'impazzata fuori dalla montagna.
Vide i due fuggiaschi all' orizzonte e cercò di raggiungerli; quando fu loro vicino, il giovane buttò altro sale che metteva nuovamente in difficoltà il diavolo. Quando non ebbe più sale, gettò l'ago e il diavolo morì.
I due giovani tornarono al loro paese, si sposarono e vissero felici e contenti.
La scolaresca è coinvolta molto nell’ascolto della fiaba, al punto che l’insegnante decide di far realizzare agli alunni  i seguenti esercizi:
 DETTATO
 LETTURA ESPRESSIVA APPROFONDITA
 SUDDIVISIONE IN SEQUENZE DELLA FIABA SIA ORALE CHE SCRITTA.


TERZA FASE:A questo punto si è ritenuto necessario stimolare la scolaresca alla realizzazione di una mappa di sintesi sulle caratteristiche del genere fiabesco, soffermandosi sulle diversità e analogie tra la fiaba occidentale e quella africana.







QUARTA  FASE: Dopo aver osservato il lavoro svolto  dalla scolaresca, la docente l’ha motivata alla realizzazione di un power point  sull’argomento trattato. Si sono recati nella sala computer, dove ciascun gruppo di alunni, avvalendosi della proprie capacità telematiche e in sinergia tra loro hanno realizzato il lavoro.  Kaddur ha realizzato un power point sulle favole del Marocco da confrontare con quelli realizzati dai compagni, in modo da soffermarsi su  analogie e differenze del genere letterario.


La progettazione dell’ambiente di apprendimento
La  presentazione degli argomenti attraverso l’utilizzo della Lim e di software di presentazione corredati da immagini e animazioni accattivanti e soprattutto l’utilizzo della rete Internet ha permesso agli  alunni di progettare ed elaborare un power point. Ciò ha  consentito loro  di sviluppare le proprie idee, presentandole con accuratezza a sé e agli altri, di trovare, interpretare e scambiare informazioni, di organizzarle, di elaborarle, di ritrovarle, di archiviarle e riutilizzarle. Nello specifico l’alunno straniero è riuscito ad integrarsi nel gruppo classe, attraverso il racconto e la realizzazione del power point. Per ogni fiaba  è stata elaborata una mappa di sintesi che gli alunni hanno stampato. Ciò ha permesso di riprendere, ogni qualvolta se ne rilevava la necessità, le conoscenze apprese per realizzare collegamenti e approfondimenti successivi.
La funzione della tecnologia
L’uso della tecnologia accanto alla didattica tradizionale permetterà di avvicinare le cornici mentali dei docenti a quelle così diverse degli alunni, promuovendo un allargamento delle fonti del sapere, la flessibilità dei percorsi formativi, la dimensione collaborativa e interattiva dell’apprendimento.
Ritornando alla descrizione del caso proposto, la progettazione di un percorso sulla fiaba e l’utilizzo dei vari setting tecnologici, ha permesso all’alunno straniero di interagire in maniera efficace, sia con i docenti e sia con i compagni di classe. La comunicazione che all’inizio era difficoltosa, si è gradualmente evoluta permettendo una partecipazione più attiva di Kaddur  alla vita della classe. L’alunno con questa attività ha raggiunto le competenze  intese come capacità di  affrontare e padroneggiare i problemi della vita attraverso l’uso di abilità cognitive e sociali.